Le alte temperature poi si sono micidialmente combinate con una siccità feroce che si è protratta anche nella stagione estiva, dopo una primavera risultata anch’essa già avara di piogge. Solo 7 i giorni di pioggia registrati nell’arco di tutta la stagione, contro i 13 normalmente attesi. Gli accumuli quasi sempre modesti, salvo rare e circoscritte eccezioni dovute alla spiccata caratteristica prettamente temporalesca e iper localizzata delle precipitazioni estive. Nel complesso nelle nostre zone ha piovuto solamente per circa il 38% del quantitativo normalmente atteso per la stagione.
Ne hanno sofferto le nostre colture tutte (vigne in primis) e anche la vegetazione di alto fusto è andata in sofferenza con i nostri boschi che hanno assunto sinistri colori autunnali ben prima del tempo. Il suolo arso e la vegetazione secca, oltre ad enfatizzare gli effetti al suolo delle temperature, hanno creato anche le condizioni ideali al propagarsi degli incendi, purtroppo quasi sempre dolosi, che hanno accompagnato le cronache di questa estate, anche nelle nostre zone.
Nei grafici allegati che seguono, quello che è stata l’estate 2017, in termini di temperature e precipitazioni, in raffronto alle estati degli ultimi tre decenni. Ed un confronto diretto invece con l’unica estate che, per entrambi i parametri meteo, è riuscita a fare peggio (più calda e più secca) di quella appena trascorsa, ovvero la terribile estate del 2003.